09 January 2024

Cervello e ipnosi. Cosa avviene nel cervello durante l'ipnosi?

 

Introduzione

 

Definizione di ipnosi e scopo dell'articolo

L'ipnosi è un fenomeno psicologico concreto e scientificamente provato per scopi terapeutici, che affonda le sue radici nelle antiche pratiche dei riti religiosi e medici. Durante l'ipnosi, il soggetto sperimenta un cambiamento graduale dello stato di coscienza, che è riscontrabile anche tramite l'EEG. Una delle fasi iniziali è la fase di induzione ipnotica, in cui il soggetto sperimenta un aumento delle onde alfa.

Nel corso dei secoli, l'ipnosi si è evoluta declinandosi in diversi tipi all'interno del campo della psicologia, ciascuno con obiettivi specifici. L'ipnosi regressiva, ad esempio, mira al recupero di esperienze passate spesso rimosse dalla memoria che possono essere la causa di disturbi attuali. Durante l'ipnosi regressiva, il terapeuta utilizza suggestioni per portare il paziente in uno stato di profondo rilassamento al fine di aiutarlo a ricordare eventi del passato. Invece, l'autoipnosi è una forma di ipnosi autoindotta.

Sebbene molte persone possano ancora guardare con sospetto all'ipnosi talvolta considerandola quasi come un gioco di magia, è importante sottolineare che si tratta di un fenomeno psicologico concreto e scientificamente comprovato. In questo articolo, verranno esplorate le molteplici sfaccettature dell'ipnosi e le sue applicazioni nel trattamento di disturbi specifici. [1][2]

 

 

Fase di induzione ipnotica

Cambiamento graduale dello stato di coscienza

Durante la fase di induzione ipnotica, il soggetto sperimenta un cambiamento graduale dello stato di coscienza. Questo cambiamento è caratterizzato dalla diminuzione della consapevolezza della realtà esterna e dall'incremento dell'attenzione verso la propria esperienza interna, come le sensazioni corporee e i pensieri.

 

Rilevamento dell'aumento delle onde alfa attraverso l'EEG

Questo cambiamento è riscontrabile anche tramite l'EEG, che rileva un aumento delle onde alfa. Le onde alfa sono tipiche degli stati di rilassamento e di distacco dalla realtà esterna e indicano una diminuzione dell'attività cerebrale associata alla percezione sensoriale. Durante la fase di induzione ipnotica, le onde alfa aumentano gradualmente, portando il soggetto in uno stato di trance ipnotica.

In questa fase, il paziente è ancora in grado di percepire quello che accade intorno a lui, ma la sua attenzione è focalizzata prevalentemente all'interno. È importante sottolineare che questa fase rappresenta solo l'inizio dell'esperienza ipnotica e che il soggetto potrebbe necessitare di una successiva approfondimento per raggiungere uno stato di trance più profondo.

In questo articolo, abbiamo esplorato la fase di induzione ipnotica, caratterizzata da un cambiamento graduale dello stato di coscienza e dall'aumento delle onde alfa rilevate tramite l'EEG. La fase di induzione è solo l'inizio dell'esperienza ipnotica, che può continuare con ulteriori approfondimenti per raggiungere uno stato di trance più profondo. [3][4][5][6]

 

 

Effetti dell'ipnosi sul cervello

Sviluppo di tecniche di indagine in ambito di neuroimaging

Negli ultimi anni, grazie agli sviluppi in ambito di neuroimaging, è stato possibile studiare gli effetti dell'ipnosi sul cervello. Queste tecniche permettono di osservare l'attività del cervello durante l'esperienza ipnotica e di confrontarla con quella presente in stato di veglia o di rilassamento.

 

Non solo riduzioni dell’attività del cervello durante l'ipnosi

Durante l'esperienza ipnotica, si è osservato che alcune aree cerebrali diminuiscono la loro attività, mentre altre aumentano la loro attività, un risultato affascinante perché sicuramente allontana dall’idea di un quasi “spegnimento” del cervello della persona. L'ipnosi sembra modificare la comunicazione tra varie aree, portando a una maggiore attivazione di alcune connessioni cerebrali.

Nella Corteccia Prefrontale Dorsolaterale si nota un aumento dell'attività qui potrebbe essere correlato alla capacità del soggetto di immergersi in esperienze mentali più profonde, riducendo la risposta e stimoli che possono essere fonte di distrazione.

La Corteccia Cingolata Anteriore è associata con la focalizzazione dell'attenzione e il controllo emotivo, mostra un'attività aumentata durante l'ipnosi, suggerendo che ha un ruolo chiave nel modulare la suscettibilità ipnotica.

In sintesi, grazie agli sviluppi in ambito di neuroimaging, è stato possibile studiare gli effetti dell'ipnosi sul cervello. Al contrario di alcune leggende nessuna area del cervello si spegne completamente, si nota si una riduzione dell’attività di alcune aree cerebrali, ma in altre si osserva invece un aumentano. L'ipnosi sembra modificare la comunicazione tra aree cerebrali, creando nuove connessioni cerebrali. L'area frontoparietale sembra giocare un ruolo importante nella riduzione del dolore durante l'ipnosi, mentre l'attività dell'insula sembra diminuire, spiegando la riduzione del dolore e l'aumento della suggestibilità del soggetto. [7][8][9][10]

 

 

Onde cerebrali nell'ipnosi

Scendere l'attività cerebrale dallo stato Beta allo stato Theta

Negli ultimi anni, la ricerca in neuroscienze ha permesso di studiare gli effetti dell'ipnosi anche sulle onde cerebrali. Durante l'ipnosi, il cervello del soggetto passa da uno stato di attività Beta (ovvero quello in cui siamo normalmente quando siamo svegli) a uno stato di attività Theta (quello in cui siamo quando dormiamo leggermente o meditiamo).

L'attività cerebrale Theta è associata all'attività onirica, all'immaginazione e alla memoria a lungo termine. Si ritiene che in questo stato cerebrale il soggetto sia più suscettibile agli stimoli che riceve e che perciò l'esperienza ipnotica possa influenzare positivamente la memoria e l'apprendimento.

 

Diminuzione dell'attività nella corteccia cingolata anteriore

Durante l'esperienza ipnotica, si registra una diminuzione dell'attività cerebrale nella corteccia cingolata anteriore, un'area cerebrale coinvolta nel controllo cognitivo, nell'elaborazione emotiva e nella percezione del dolore.

Questa diminuzione dell'attività nella corteccia cingolata anteriore sembra essere correlata alla riduzione della sensazione di dolore durante l'esperienza ipnotica, come dimostrato in studi su soggetti che hanno ricevuto anestesia durante interventi chirurgici.

In sintesi, gli ultimi studi in neuroscienze hanno confermato che durante l'ipnosi il cervello del soggetto passa da uno stato di attività Beta a uno di attività Theta. Inoltre, si registra una diminuzione dell'attività cerebrale nella corteccia cingolata anteriore, correlata alla riduzione della percezione del dolore durante l'esperienza ipnotica. Tuttavia, vanno effettuati ulteriori studi per comprendere meglio come funziona l'ipnosi a livello cerebrale e quali effetti può avere nella cura di disturbi come l'ansia e la depressione. [11][12][13][14]

 

Effetto placebo e suggerimenti positivi

L'ipnosi può anche avere un effetto placebo, che può portare a miglioramenti fisici e mentali nel soggetto. In altre parole, anche solo il convincimento del soggetto di essere stato ipnotizzato può portare a miglioramenti significativi nella salute mentale e fisica. Inoltre, l'utilizzo di suggerimenti positivi durante l'ipnosi può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia.

In sintesi, l'ipnosi può avere un impatto significativo sulla mente e sul corpo del soggetto grazie alla sua capacità di alterare l'attività cerebrale e al suo effetto placebo. Tuttavia, è importante sottolineare che gli effetti dell'ipnosi possono variare in base alle capacità e la predisposizione del soggetto di lasciarsi ipnotizzare e alle specifiche tecniche utilizzate dal professionista dell'ipnosi. Inoltre, non esiste una formula magica e universale per l'ipnosi: ogni soggetto è unico e richiede un approccio personalizzato. [15][16][17][18]

 

 

Conclusioni

Sommario degli effetti e delle implicazioni dell'ipnosi sul cervello

In sintesi, la neuroimmaging dell'ipnosi evidenzia il potere di questa pratica nell'alterare l'attività cerebrale e migliorare la salute mentale e fisica. Gli studi indicano che l'ipnosi può avere effetti positivi sulla riduzione del dolore, sul miglioramento del sonno e sulla gestione dello stress e dell'ansia. Tuttavia, è importante che l'ipnosi sia utilizzata da professionisti qualificati che personalizzino le tecniche per le specifiche esigenze di ciascun paziente. [19][20][21][22]

In futuro, ulteriori ricerche potrebbero contribuire a una maggiore comprensione dei meccanismi cerebrali dell'ipnosi e alla scoperta di nuove applicazioni cliniche. È fondamentale che l'ipnosi venga sempre utilizzata in modo responsabile e sotto la supervisione di professionisti qualificati. [23][24] Si continua a evidenziare la necessità di aumentare gli studi che si concentrino maggiormente su persone mediamente e difficilmente ipnotizzabili per comprendere meglio in che modo l’ipnosi si presenti nella persona.

Indirizzo

Roma, Italia

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